A Gallipoli si trova il Teatro Tito Schipa, un teatro dal valore storico. Pare che ora sia in vendita e si teme che possa essere demolito.
Si trova a Gallipoli il Teatro Tito Schipa, un luogo realizzato nel 1913 e che rappresenta un bene culturale tutelato. Ebbene, ora è in vendita e non tardano ad arrivare le polemiche. Questo perché l’avviso dell’agenzia incaricata della vendita lo propone come locale commerciale e ciò ha suscitato molto sconcerto nei cittadini che temono che il teatro sia demolito ed al suo posto vi sia costruito un supermercato. Ciò sarebbe davvero una tragedia.
L’edificio nacque ai primi anni del ‘900 al posto della preesistente struttura in legno che aveva analoga destinazione. Il teatro è di circa 4.700 mq coperti e ancora oggi ospita spettacoli teatrali che si alternano a proiezioni cinematografiche. L’intera struttura permette l’accesso al teatro da 3 strade principali avendo una posizione angolare. È caratterizzato da una grande platea, balconate, palcoscenico, declivio palcoscenico, sipario, bagni con antibagno e vari camerini, il tutto rifinito con meravigliosi affreschi e tante altre rifiniture di alto genere.
A partire dal 1900 centinaia di attori, registi, personaggi e spettatori hanno popolato le sale del Teatro Tito Schipa e hanno reso ogni spettacolo un nuovo pezzo di storia. Essi lo hanno reso uno dei riferimenti culturali più vivaci di Gallipoli. L’elegante struttura è tenuta ancora oggi in perfetto stato e diviene uno spazio polifunzionale da poter vivere dal giorno alla notte in quanto dispone anche di una caffetteria.
La polemica sull’avviso di vendita
L’avviso di vendita ha fatto in modo che il consigliere comunale, Matteo Spada, potesse dare voce alle preoccupazioni dei cittadini che ritengono debba essere preservata la funzione di contenitore storico-culturale del Teatro. Egli esorta l’amministrazione, e in particolare il sindaco Stefano Minerva, ad acquistare il teatro così da assicurare che esso continui a brillare come luogo di incontro, cultura e intrattenimento per le tante associazioni e per le future generazioni.
Sulla vicenda interviene anche Achille Maggino, direttore artistico del Teatro. Egli ha curato la riapertura un paio d’anni addietro, dopo la pandemia, ed è titolato a gestirlo per altri sette anni. Egli sostiene che la procedura dell’eventuale vendita non intacca la sua attività in campo cinematografico e teatrale. Maggino ringrazia e rassicura coloro che gli stanno dimostrando affetto e preoccupazione. Egli stesso ha spiegato: “Quanto accade concorre a stimolare ancora di più la mia creatività e la voglia di fare sempre meglio.”
Insomma si spera che questo teatro possa continuare a svolgere la sua funzione: quella di portare la magia attraverso l’arte dello spettacolo.