Hai subito un’offesa in una chat privata? Le conseguenze possono essere diverse dalla cancellazione del reato di ingiuria al ricorso civile. Come fare a tutelare il proprio onore? Scopriamolo.
Affrontare discussioni spinose tramite chat è sempre controproducente. Si può arrivare a usare frasi poco educate, anche gravi, ai danni di un’altra persona. Come ci si comporta dal punto di vista legale se si è vittima di un atteggiamento del genere?
In Italia, offendere l’onore o il decoro di un individuo usando mezzi digitali costituiva un reato di ingiuria fino al 2006, secondo l’articolo 594 del Codice Penale. Le cose sono un po’ cambiate. Da quell’anno, infatti, tale reato è stato depennato dal Codice Penale; oggi si tratta di un illecito civile. Ma cosa comporta sostanzialmente questa modifica?
Reato d’ingiuria tramite mezzi digitali: è un reato da discutere in sede civile. Che cosa significa
Se siete stati offesi nell’ambito di una chat privata non potrete procedere con una denuncia penale. Tuttavia, avete dei mezzi per difendervi qualora siate stati oggetto di una simile azione.
Potrete, infatti, rivolgervi a un avvocato di fiducia affinché avvii per voi un’azione legale davanti a un giudice in sede civile. Si presenterà quindi, un atto di citazione con lo scopo di chiedere un risarcimento come conseguenza danni subiti a causa dell’offesa ricevuta.
Chi sporge querela ha a sua disposizione un periodo di cinque anni per citare in giudizio colui che lo ha offeso. Il tempo viene calcolato a decorrenza della data in cui l’offesa è stata pronunciata. Ovviamente, non si può querelare a vanvera. É necessario fornire le prove concrete di essere stato oggetto di ingiuria. Tali evidenze possono giungere grazie alla testimonianza di terze persone presenti al momento dei fatti o presentando al giudice gli screenshot delle conversazioni in cui è scritta l’offesa stessa.
Sarà il giudice a stabilire l’entità del danno, confidando nella sua equità. É chiaro che, quanto più ampia è la diffusione dell’offesa o più gravi sono state le parole usate, tanto più alto potrebbe essere il risarcimento.
Questa legge è davvero degna di significato; molto spesso, infatti, si tende a sminuire le azioni fatte online, proprio perché ci si sente protetti dalla lontananza fisica e dalla presenza di uno schermo. In realtà, libertà di parola non significa poter dire tutto quello che ci passa per la testa.
É importante capire l’importanza di prendere sul serio le offese online e assumersi la responsabilità di ciò che diciamo, tenendo sempre presente educazione e rispetto reciproco, senza scadere in atti diffamatori.