Un tesoro nascosto proprio nel centro di Lecce, lo avete visto sicuramente in un celebre film: ecco dove si trova. Tutti i particolari.
La storia della città di Lecce a origini davvero molto antiche: risale a secoli fa quando era abitata in epoca pre-romana. Tanto è vero che precedentemente era nota con il nome di Messapica; fu solo con l’espansione e il dominio da parte dell’impero romano che a quest’ultima venne cambiato nome in Lupiae. diverse le influenze e i domini che hanno contribuito alla sua identità culturale.
Con la fine dell’impero furono diversi i regni che la assoggettarono e tra questi ricordiamo il Regno di Sicilia e il Regno di Napoli. Senza alcun dubbio, però, uno dei momenti di massima espansione della città risale al periodo barocco, dove ancora oggi è possibile scorgere alcune delle testimonianze più tangibili. Si nascondono, infatti, numerosi tesori resi ancor più celebri da film italiani.
Lecce, le meraviglie del centro città: una in particolare è in un celebre film
Come se menzionava precedentemente, Lecce è una delle città che conserva uno straordinario patrimonio barocco: sono molteplici, infatti, i luoghi di interesse del Salento che custodiscono segreti nascosti. Una delle prime tappe è la celebre chiesa di San Matteo situata nel cuore del Comune pugliese. Un occhio più attento loderà che le colonne che reggono la chiesa sono diverse l’una dalle altre e che a causare questa differenza fu lo zampino del del diavolo invidioso di questa bellezza.
Altro straordinario esempio di tesoro nascosto è il Convitto Plieri ossia l’attuale sede della biblioteca provinciale Bernardini: all’interno sarà possibile vedersi tra gli oltre 120.000 documenti contenuti al suo interno, oltre che al sostanzioso patrimonio artistico dato dai busti in marmo. Ed è proprio questi ultimi che occorre prestare attenzione, poiché osservandoli attentamente è possibile rendersi conto che tutti guardano nella medesima direzione. La leggenda vuole che stiano monitorando un tesoro nascosto. Dove hai già visto questo posto? Nel famoso film Mine vaganti di Ferzan Ozpetek.
Parlare del Salento vuol dire parlare anche della Taranta che è una delle colonne portanti della cultura e dell’identità di Lecce. Le prime attestazioni risalgono al passato, ossia a quando le donne lavoravano nei campi e temevano di essere punte proprio dal terribile ragno. Di conseguenza prendevano parte a dei riti dove ballavano a suon di tamburo quasi fino allo svenimento. Questa tradizione è stata presa con le pinze e l’aspetto immutato è proprio quello del ballo e delle canzoni che vengono riproposte durante i concerti e le feste di piazza.