L’acne è un vero incubo, il nuovo studio però potrebbe cambiare radicalmente la cura di questo disturbo: cosa hanno scoperto.
Chi soffre di acne sa bene quanto questo disturbo possa essere per certi aspetti debilitante. Viviamo infatti in un mondo alla ricerca costante della perfezione e i social nel corso degli anni non hanno fatto altro, se non acuire questo gap tra reale e virtuale, causando non poco disagio in chi scorre foto di volti dalla pelle essenzialmente perfetta.
Il “problema” però è che le imperfezioni dell’acne riguardano tutti, nessuno escluso. Sì, è vero che c’è chi ha solo qualche brufolo al mese e chi invece deve convivere con le cicatrici lasciate da anni di sfoghi, è importante però non dimenticare mai che nessuno è perfetto. A questo proposito è bene ricordare anche che post e stories con foto impeccabili che spesso vediamo sui social sono il risultato di un fine lavoro di editing volto a valorizzare l’immagine in questione.
Abbattersi quindi per ciò che propongono i social media è solo controproducente. Molto più entusiasmante, invece, è il passo in avanti fatto dalla scienza che potrebbe aver rivoluzionato per sempre la cura dell’acne. Ma cosa cambia esattamente e perché curare l’acne potrebbe essere molto più semplice e meno doloroso d’ora in avanti?
La scienza fa un altro passo avanti nella cura dell’acne: cambia tutto
Un gruppo di dermatologi e bioingegneri dell’Università Pompeu Fabra di Barcellona, in Spagna, ha modificato geneticamente un batterio presente nella pelle umana in modo che sia in grado di produrre ed espellere molecole volte a curare l’acne. In altre parole, lo stesso batterio all’origine dell’acne potrebbe anche curarla. Ma di quale batterio si parla?
Il team di ricercatori ha utilizzato il Cutibacterium, responsabile di quasi il 60% dei casi di acne, che rilascia isotretinoina. E modificandolo è stato possibile restituire alla pelle del viso un incarnato più omogeneo. Testato con successo sui topi, questo batterio potrebbe rappresentare un piccola rivoluzione in campo medico.
È ancora però troppo presto per dirlo, proprio perché non sono stati effettuati ancora i test sull’uomo. Tuttavia, si tratta di un passo importantissimo per la ricerca. “Finora il C. acnes era considerato un batterio intrattabile, ma siamo riusciti a ottenere proteine modificate“, ha spiegato in un’intervista rilasciata all’Ateneo spagnolo la bioingegnere Nastassia Knödlseder, autrice principale dello studio.