Alcune sanatorie fiscali sono già in corso, delle altre se ne sta parlando. Chi ha debiti con il fisco può approfittare di queste opportunità.
Mettere a posto il magazzino fiscale per l’Agenzia delle Entrate è un lavoro davvero infinito. Per questo, e per indurre i cittadini a recarsi spontaneamente presso gli uffici della riscossione tributaria, ogni anno vengono messe in campo delle misure agevolate per sanare i propri debiti. A cominciare dalla Rottamazione, che per quest’anno ha chiuso nuovamente i battenti. Per arrivare al saldo e stralcio.
Entrambe le misure consentono di rateizzare le cartelle esattoriali, corrispondendo alla fine un importo pari alla sola cartella, al netto di more ed interessi. La differenza tra le due misure è che la rottamazione è possibile esclusivamente nei periodi stabiliti dalla Legge Bilancio, mentre invece il Saldo e Stralcio è dedicato esclusivamente a coloro che vivono una situazione economica disagiata che devono puntualmente dimostrare.
Le prossime sanatorie, chi riguarderanno
Al momento è attiva una sanatoria che corrisponde perfettamente allo spirito della tregua fiscale cui mira da qualche anno l’Agenzia delle Entrate. Si tratta della possibilità sanare alcune tipologie di irregolarità fiscali corrispondendo 400 euro in tutto, suddivisi in due tranche da 200 euro o in una soluzione sola. Chi vuole tentare deve sbrigarsi. C’è tempo solo fino al 31 ottobre 2023 per la risoluzione unica, e fino al 31 marzo 2024 per la doppia tranche.
Le violazioni che possono essere sanate in questo modo sono quelle cosiddette formali, effettuate entro il 31 ottobre 2022. Si parla di violazioni formali – dunque infrazioni non gravi – nei casi ad esempi di omessa comunicazione della proroga della locazione con cedolare secca. Oppure di ritardi nell’invio dell’IVA, di fatture e corrispettivi.
Questa sanatoria è in atto. Si attendono altre agevolazioni fiscali per l’anno in corso, il Governo è in fase di trattativa. Potrebbe arrivare un saldo e stralcio per le cartelle esattoriali fino a 30mila euro. Ciò significa che entro quella cifra di debito, il contribuente può accedere alla rateizzazione dei debiti al netto di more ed interessi.
Un’altra proposta, finalizzata a fare cassa il più possibile, è di introdurre uno sconto fino al 30% per chi decide di pagare determinate imposte locali tramite addebito diretto bancario. Di queste imposte potrebbero far parte Tari, Imu, ed altre nei confronti dell’INPS e dell’Agenzia delle Entrate. Le idee, già ampiamente pubblicizzate, per il momento sono solo sul piatto, si attende che vengano formalizzate nero su bianco per diventare ufficiali.