Come e quando si ha diritto ai rimborsi chilometrici dei costi sostenuti per il carburante? Le casistiche da tenere in considerazione
Quando si parla di rimborsi chilometrici si fa riferimento ad una somma di denaro che va a compensare il percorso effettuato e, pertanto, il costo del carburante speso. Ma chi può averne diritto, in quali casi e, soprattutto, come viene calcolato l’importo da erogare? Effettivamente questa possibilità è rivolta ad alcune categorie di lavoratori dipendenti e deve essere chiaramente indicata nei contratti collettivi, aziendali o individuali.
In essi è specificato che la somma erogata non va a compensare solo il chilometraggio ma anche il disagio arrecato al lavoratore. Infatti questi compensi sono pensati per rimborsare la trasferta che in alcune tipologie di lavoro può essere richiesta e che prevede lo spostamento del dipendente in un luogo differente dalla sede nella quale abitualmente presta la sua attività lavorativa.
Per capire come funzionano i rimborsi chilometrici occorre tenere presente numerosi dettagli: sostanzialmente l’erogazione va a coprire non solo i costi del viaggio ovvero carburante ed eventuali pedaggi ma in alcuni casi anche vitto o alloggio. E sono legati ad una soglia di esenzione che comporta, sia per il dipendente che per l’azienda, il non dover versare imposte all’Inps e all’Erario. Quando si fa riferimento al rimborso chilometrico per viaggi nei quali viene impiegata la vettura di proprietà del dipendente occorre basarsi sulla tabella per il chilometraggio ACI, con cifre differenziate anche in base al tipo di mezzo. Nel caso di trasferte nel territorio comunale le somme erogate sono soggette a contributi e tassazione Irpef fatta eccezione per le spese di trasporto delle quali si presenti adeguata documentazione.
Per quanto riguarda l’auto propria i rimborsi chilometrici sono invece tassabili e saranno deducibili dal reddito. Quando la trasferta è fuori dal territorio comunale il regime fiscale si basa sul tipo di sistema, ovvero il rimborso a piè di lista, l’erogazione dell’indennità di trasferta cd. Trasferta Italia (a forfait); o l’erogazione dell’indennità di trasferta e rimborso delle spese di vitto e / o alloggio. Nel primo caso le somme erogate, purché documentate, saranno esenti da tasse e contributi e anche quelle non documentabili come ad esempio le mance, sono esenti entro uno specifico limite (15,49 euro al giorno, 25,82 euro per l’estero)
Le tabelle ACI vengono elaborate annualmente entro il 31 dicembre per entrare in vigore dal 1° gennaio. E sono distinte in Autoveicoli a benzina in produzione, Autoveicoli a benzina fuori produzione e Motoveicoli. Vi sono poi ulteriori suddivisioni in base al tipo di alimentazione, alla marca, al modello e alla serie. E per ognuno viene specificato il costo chilometrico.
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