Il Reddito di cittadinanza non esce ancora di scena: tanti ex percettori torneranno a riceverlo e con tanto di arretrati.
Niente stop definitivo al Reddito di cittadinanza: molti di coloro a cui è stato tolto torneranno a ricevere il sussidio con tanto di arretrati per i mesi persi. Vediamo insieme cosa ha deciso il Governo nelle ultime ore.
A volte ritornano, è il caso di dire. Ed è esattamente quello che sta accadendo al Reddito di Cittadinanza. Il Governo di Giorgia Meloni ha abolito il sussidio nato in casa Cinque Stelle nel 2019 ma, tra una cosa e l’altra, il Reddito non esce mai di scena. A luglio è stato tolto a circa 169.000 nuclei familiari e altre famiglie lo hanno perso tra agosto e ottobre. Ma un nuovo decreto ha stabilito che molti ex percettori del beneficio statale hanno diritto a ricevere l’aiuto fino alla fine del 2023. Costoro torneranno a ricevere il Reddito e si vedranno riconosciuti anche gli arretrati relativi ai mesi che hanno perso.
Reddito di cittadinanza: dietro front del Governo
Dietro front di Giorgia Meloni sul Reddito di cittadinanza. Con grande stupore da parte di tutti, il Governo ha deciso di ripristinare l’erogazione del sussidio per molti ex percettori. Vediamo insieme chi tornerà a ricevere l’aiuto statale.
Con la legge di Bilancio 2023, il Governo Meloni aveva stabilito che il Reddito di cittadinanza poteva essere fruito solo per 7 mesi. Pertanto chi ha iniziato a riceverlo a gennaio lo ha perso a luglio, chi ha iniziato a riceverlo a febbraio lo ha perso ad agosto e così via. Unica eccezione i soggetti non occupabili: costoro hanno diritto a ricevere il sussidio fino alla fine dell’anno e poi, a partire da gennaio 2024, potranno fare richiesta per ottenere l’assegno di inclusione.
Sono considerati “non occupabili” i disabili, i minorenni e le persone che hanno almeno 60 anni. Ma il Governo nelle ultime ore ha fatto un piccolo passo indietro e ha ritenuto di dover “restituire” il Reddito di cittadinanza anche ad altre categorie. Si tratta di categorie particolarmente vulnerabili, persone prese in carico dai servizi sociali come le donne incinte, i tossicodipendenti, persone con disturbi mentali. Costoro, se verranno presi in carico dai servizi sociali entro il 30 novembre, riceveranno il Reddito di cittadinanza fino alla fine del 2023.
Non solo: verranno loro riconosciuti anche gli arretrati relativi ai mesi in cui non hanno fruito del sussidio. Poi anche queste categorie a gennaio 2024 potranno fare richiesta per ottenere l’assegno di inclusione. Quest’ultimo sussidio, per importo e per durata, sarà uguale al Reddito di cittadinanza: 500 euro al mese più eventuali altri 280 euro per pagare l’affitto. Potrà essere erogato per 18 mesi e, dopo una pausa di un mese, potrà essere prorogato per altri 12. Per ottenerlo, però, sarà necessario soddisfare i nuovi requisiti di reddito stabiliti dal Governo.