Pietro Taricone e Roberto Saviano, un’amicizia solida persa nel passato: dalla morte dell’attore niente è come prima, erano grandi amici.
Roberto Saviano è uno scrittore e personaggio dalle molteplici sfaccettature, ma ancor di più si è certi che si tratti di una persona di grande cuore. Coraggioso, tenace e pronto a dire ciò che pensa, anche lui ha però in fondo al cuore dei talloni d’Achille che gli fanno venire il nodo in gola. Quasi nessuno lo sa, ma lui e Pietro Taricone erano grandi amici. La scomparsa dell’attore è stato un trauma per chiunque, e lui lo ricorda in questo modo.
Correvano gli anni Duemila, alla prima edizione del Grande Fratello, quando ancora non c’erano Vip o “presunti“, Pietro Taricone è uno dei concorrenti in gioco. Solare, bello e divertente, un giovane uomo di 35 anni con ancora tanti sogni nel cassetto. Si era lanciato nel mondo della recitazione, ha interpretato ruoli in serie di spicco del periodo. La sua compagna Kasia Smutniak è stata il suo grande amore, così potente da dare vita alla loro primogenita, Sophie.
Purtroppo il destino ed un errore di manovra ne hanno determinato la morte nel 2010. Appassionato di paracadutismo, un errore fatale durante l’atterraggio ne ha pregiudicato le condizioni, e alla fine non ce l’ha fatta. Nessuno sa che dietro una morte drammatica, c’è però stato un uomo pieno di energie, soprattutto legato ad un altro personaggio influente e d’impatto, Roberto Saviano. Ecco come si sono conosciuti e cosa hanno fatto insieme.
Roberto Saviano è uno scrittore, quindi sa narrare molto bene al giornale La Repubblica come si sono conosciuti, e qual è stato l’impatto mediatico del suo successo. La storia è davvero triste, ma merita di essere raccontata, e lo fa con tanta sincerità e spontaneità, proprio come era solito mostrarsi il giovane attore scomparso.
Si sono conosciuti al liceo scientifico Diaz di Caserta, dove entrambi hanno affrontato l’adolescenza. Roberto lo definisce così: <<Carismatico e solare, la sua ribalta stupì tutti!>> Taricone era però originario di Frosinone, nonostante ciò, il destino li ha fatti incontrare. Durante l’intervista lo ha definito bonariamente un po’ “guascone“, era rappresentante d’Istituto, ed era molto popolare all’interno della scuola.
Racconta che la sua ribalta non è stata facile da gestire, perché Caserta ne ha subito un forte impatto, ma lui si è preso del tempo. Si è reso conto di dover sfruttare le occasioni del momento, anche studiando con perseveranza. C’è però un grande rimorso per lo scrittore, ed è il seguente:
<<Soffro per non essere riuscito a ringraziarlo, perché all’indomani delle critiche rivoltemi da Berlusconi, mi difese pubblicamente, cosa non scontata per chi viene dalla nostra provincia.>>
Questo atteggiamento determina il modo di essere dell’attore scomparso: uno spirito libero che amava volare, ma la terra, lo ha tradito. L’atterraggio che gli è stato fatale non lo ha mai annientato del tutto, perché resta eterno nei ricordi di chi lo ha conosciuto.
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