Attenzione alla questione sfratti: famiglie nei guai e vediamo cosa sta succedendo e cosa si rischia.
La situazione degli sfratti, negli ultimi tempi è diventata sempre più una problematica da considerare con maggiore attenzione. Una recente ricerca attivata dall’ufficio di statistica del Ministero dell’Interno ha monitorato, nei fatti, lo stesso andamento di tali procedure.
Uno dei luoghi in cui il tutto diventa fonte di effettivo e sempre maggior disagio è la Toscana. Nel nostro paese la situazione riguarda certo la quasi totalità delle regioni. In territorio toscano le cose sembrano andare diversamente rispetto alla “media nazionale”, con si sindacati di settore pronti a dare battaglia.
Nel 2022, parlando di dati nazionali, i provvedimenti di sfratto emessi sono stati 42mila, un +9,4% rispetto all’anno precedente che deve fare assolutamente riflettere. Il fenomeno in questione si attesta sui numeri precedenti all’epidemia di covid. Proprio in quella fase, di fatto, per ovvie ragioni il tutto è rimasto paralizzato.
Secondo i dati forniti dal ministero competente il 47,8% dei provvedimenti di sfratto si emettono nelle città capoluogo mentre il restante 52,3% è riferito alla relativa provincia. In Toscana, cosi come anticipato, la situazione è più che mai preoccupante, e di questo i sindacati sono più che mai consapevoli.
Nel solo 2022 i provvedimenti nella regione sono stati più di 5mila con un aumento rispetto all’anno precedente dello 0,61%. Nel complesso parliamo di quasi 3000 famiglie che di fatto sono state messe in strada grazie all’intervento delle forze pubbliche. Tra queste numerose hanno presentato domanda, spesso invano, per l’assegnazione di una casa popolare.
La città di Firenze e la stessa provincia toscana presentano numeri impietosi sempre in crescita per quel che riguarda le varie dinamiche inerenti a provvedimenti di sfatto. Nella città fiorentina e nella stessa provincia circa 1000 operazioni sono state infatti effettuate.
Pisa e provincia seguono con 262 nuove convalide di sfratto, Prato e provincia a quota 230, mentre Pistoia e provincia si fermano a 229. Livorno, 178 provvedimenti, Lucca, 211, Grosseto 160, Massa Carrara 165 e infine Siena con 140 nuovi provvedimenti.
Cgil e Sunia Toscana, in merito alla situazione presentata hanno dichiarato la seguente posizione: “Ad oggi, come nel resto d’Italia, le esecuzioni sono endemiche su tutto il territorio regionale. La ragione principale di questa diffusione sta nell’aggravarsi dello stato di precarietà lavorativa ed economica delle famiglie toscane in affitto”. Una situazione generale che rischia insomma di aggravarsi e alla quale si spera si possa presto trovare una adeguata soluzione.
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