La pensione zero contributi è una possibilità offerta dal Governo per coloro che non hanno versato i contributi durante gli anni.
La pensione per il lavoratore viene determinata dal carico contributivo versato negli anni di lavoro. Tuttavia non sempre si raggiunge il pensionamento o meglio l’età in cui è possibile uscire dal mercato del lavoro, con tutti i contributi utili. In alcuni casi invece non vi sono affatto e quindi è necessario individuare delle alternative.
Sicuramente oggi il mondo è cambiato, ci sono ad esempio le pensioni integrative che si possono sottoscrivere con enti privati ma ci sono anche tante altre opzioni che possono essere sfruttate. Ovviamente nessuna opzione però bilancia la base di quella statale.
La pensione senza contributi è destinata a tutti coloro che non raggiungono il requisito contributivo standard. A differenza di quella tradizionale che si matura dopo il lavoro, questa viene data sotto forma di beneficio aggiuntivo da parte dello Stato per compensare coloro che in età avanzata non hanno un supporto economico per la sussistenza. Quindi viene erogata in modalità continua fino al decadimento dei requisiti. Non è di tipo previdenziale ma piuttosto funge da supporto sociale. L’assegno viene corrisposto nella misura di 503.27 euro anche per coloro che non hanno nemmeno un contributo.
La misura viene erogata a domanda quindi vuol dire che, anche laddove sussistano le condizioni economiche, è indispensabile farne richiesta. Valida solo per i residenti in Italia, che hanno raggiunto i 67 anni di età. L’importo può subire talvolta piccole oscillazioni in base all’inflazione annua. Per le persone sole, il reddito non deve essere superiore a 6542.51 euro. Per i coniugati invece il limite deve essere di 13.085,02 euro. Quindi è fondamentale fare domanda dopo aver sottoscritto un modello ISEE aggiornato.
Questo importo verrà corrisposto alla persona o al nucleo fino a quando ci saranno le condizioni economiche, quindi salvo cambiamenti per tutta la vita. L’assegno sociale può essere richiesto direttamente attraverso la piattaforma dell’INPS online oppure mediante CAF e patronati abilitati che possano seguire l’iter burocratico. La convalida è comunque a stretto giro, quindi non bisogna aspettare molto prima di poterlo avere.
Indispensabile però accertarsi sempre che i requisiti siano sussistenti nel tempo poiché, in caso di variazioni, potrebbe decadere il diritto e l’assegno essere sospeso improvvisamente. Quindi bisogna fare molta attenzione soprattutto quando si richiedono altri benefici.
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