Fare la spesa è un vero e proprio salasso, colpa dell’olio d’oliva e altri prodotti che sono incredibilmente aumentati di prezzo.
L’olio d’oliva oltre ad essere un prodotto buono appartenente alla tradizione culinaria mediterranea è anche un alimento che fa particolarmente bene alla salute. Poiché il suo estratto è particolarmente ricco di acidi grassi monoinsaturi, è risaputo che è un assoluto toccasana per il benessere cardiovascolare. In poche parole l’olio fa bene al cuore.
Peccato che allo stesso tempo l’olio d’oliva sia diventato attualmente uno dei prodotti più cari quando si va a fare la spesa. Un problema per i numerosi consumatori che non possono proprio fare a meno di comprare quest’alimento e, a causa dell’inflazione, finiscono per accontentarsi di un prodotto di qualità inferiore ad un prezzo più basso. Un dispiacere per la tavola perché l’olio dovrebbe essere sempre della miglior qualità possibile.
Tuttavia, chi si reca con abitudine a fare la spesa sa benissimo che quando si riempie il carrello c’è un altro prodotto che rischia di far sensibilmente impennare il prezzo del nostro scontrino. Se l’olio d’oliva è aumentato del 30% rispetto al prezzo base, quest’altro alimento è riuscito addirittura ad aumentare il doppio rispetto ad esso.
Battuto l’olio d’oliva: il prezzo di un altro prodotto è arrivato alle stelle
Ennesimo segnale di un’inflazione galoppante alla quale i consumatori di tutta Italia, ma in realtà di tutto il mondo, sperano possa presto venir messo un significativo freno. Di questo passo avere il carrello pieno e la dispensa mai vuota rischia di farsi un’impresa impossibile. Guai anche per quanto riguarda lo zucchero che si aggiudica dunque il triste primato di prodotto che più di tutti ha subito un aumento del prezzo.
Rispetto a qualche mese fa ora lo zucchero costa il 60% in più di prima. Tutta colpa di una serie di situazioni internazionali, ma anche climatiche, che hanno contribuito a far lievitare esponenzialmente il suo prezzo. Il caldo è stato eccessivo negli ultimi mesi e per questo moltissime piantagioni di barbabietole da zucchero hanno sofferto la siccità non producendo di conseguenza la stessa materia prima degli anni passati.
Questo, però, potrebbe rivelarsi tutto sommato un vantaggio per i produttori europei che potrebbero così prendersi una fetta ancora più grossa per quanto riguarda il mercato internazionale. Ricordiamo che fino a poco tempo fa erano soprattutto chiamati a difendere la loro clientela. La situazione rimane comunque delicata per i consumatori di tutta Europa.