Nel 2024 ci sarà un nuovo bonus per le neo mamme. Un altro aiuto per le famiglie in gravi difficoltà economiche per colpa dell’inflazione.
Con il livello ancora alto dell’inflazione e del costo della vita salito tra il 2022 e il 2023 crescere un figlio in Italia è diventato un incubo. Le spese sono talmente alte che in molti casi non ne vale la pena, per questo il Governo ha deciso di mettere in gioco un nuovo bonus per le neo mamme italiane.
La strategia dei bonus per le famiglie continua ad essere una pratica molto utilizzata dal Governo italiano per tamponare i problemi dovuti all’aumento del costo della vita. Dal 2022 il problema dell’aumento dell’inflazione incontrollata è diventato talmente pressante da costringere i Governi a porre dei bonus ulteriori per i cittadini, in particolare quelli in una reale situazione di difficoltà economica, i cui salari non riescono a reggere il passo con l’aumento del costo della vita. Per chi ha figli la situazione è ancora più complessa, quindi il Governo Meloni ha deciso di inserire questo nuovo Bonus Mamma in busta paga per aiutare nella crescita dei figli.
Il bonus Mamma del 2024 andrà quindi ad aggiungersi agli altri benefici a favore delle famiglie che sono stati creati dai governi negli ultimi anni. Il primo ad aver fatto una qualche differenza è stato l’Assegno Unico per i figli, un bonus unico per tutte le famiglie con figli dagli 0 ai 18 anni che permette un’entrata sicura con cui integrare lo stipendio dei genitori. Ad integrazione di questo il Governo ha studiato il nuovo bonus che è stato inserito nella Legge di Bilancio 2024.
Nella bozza della Legge di Bilancio 2024 si legge che il Bonus Mamma in busta paga consisterà in una decontribuzione totale dello stipendio per le mamme con almeno 2 figli. Questo significa che lo stipendio mensile per chi ha diritto a questo bonus sarà comprensivo dei soldi normalmente destinati all’INPS sotto forma di contributi. Per le lavoratrici con 2 figli la decontribuzione sarà totale fino al decimo compleanno del figlio più piccolo, mentre per coloro che hanno più di 2 figli ci sarà la decontribuzione totale fino al 18esimo compleanno del più piccolo di essi.
Gli altri limiti alla decontribuzione sono basati sul tipo di contratto, perché questo bonus sarà appannaggio solo delle lavoratrici con contratto a tempo indeterminato. Sono pertanto escluse le lavoratrici precarie con contratto a termine, ma anche le lavoratrici domestiche anche se con contratto a tempo indeterminato. Inoltre la decontribuzione non potrà superare i 3.000 euro all’anno.
Questo bonus vuole in parte essere anche un incentivo alla natalità in Italia che continua ad essere un problema già da qualche anno. Il Governo Meloni ha già sottolineato più volte i problemi che arrivano dall’abbassamento del numero di nascite in Italia negli ultimi anni e stanno comparendo sempre più interventi dello Stato per incentivare le coppie a fare figli.
Il problema, tuttavia, è a monte, visto che moltissime coppie giovani faticano a trovare delle situazioni economicamente stabili per mettere su famiglia. I bonus e gli aiuti potranno essere una soluzione valida come emergenza finché non si capirà come sistemare i problemi legati al lavoro in Italia.
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