Che cosa sai dei cavoli? Devi sapere che non sono tutti uguali, e che hanno particolari caratteristiche. Ecco come cucinarli.
Quando si tratta di alimentazione, è sempre bene conoscere le proprietà dei cibi che portiamo a tavola. Una delle caratteristiche fondamentali di un’alimentazione sana è quella di seguire la stagionalità nella scelta della frutta e della verdura per i nostri pasti principali.
Mangiare bene, infatti, significa anche e soprattutto, mangiare consapevolmente: conoscere le proprietà, i valori nutrizionali e la giusta combinazione degli alimenti. Quando scegliamo un determinato cibo, in effetti, è molto importante sapere da dove arriva, come è stato prodotto, ma anche e soprattutto le diverse tipologie presenti sul mercato.
In questi mesi più freddi, ad esempio, il cavolo è uno dei protagonisti principali delle nostre tavole. Si tratta di un ortaggio ricco di proprietà nutritive e che, allo stesso tempo, possiamo presentare in diverse declinazioni, creando dei piatti da un gusto unico. Non tutti sanno, però, che esistono davvero tantissime tipologie di cavolo. Ognuna di esse si differenzia non solo per le caratteristiche, ma anche per il modo in cui va cucinato.
Esistono davvero tantissime tipologie di cavolo, differenti tra loro per la forma, il colore e il sapore.
Dal punto di vista nutrizionale, le molteplici tipologie si presentano simili, in quanto composte per il 90% d’acqua e piccoli quantitativi di proteine, carboidrati e lipidi. A contraddistinguerli, è comunque il quantitativo di vitamine, quali la vitamina C e i folati, e la presenza di fibra.
Una tra le tante tipologie è il cavolo rosso, che può essere mangiato anche a crudo. In questo caso, si beneficerà delle preziose molecole di glucosinolati, i quali vengono liberati e trasformati in molecole bioattive, proprio grazie alla masticazione.
Vi è anche il cavolfiore, perfetto sia per insalate, che per contorni e che ha una funzione davvero importante: fornire segnali di sazietà e mantenere sotto controllo il peso corporeo. I broccoli sono perfetti per i nostri contorni e riescono a soddisfare, tramite una sola porzione, circa un quarto della quota di fibra da assumere quotidianamente.
I cavoletti di Bruxelles, ottimi cucinati anche al forno, riescono a garantire un contributo proteico non trascurabile e un effetto prebiotico davvero rilevante. Il cavolo nero andrebbe cucinato e abbinato a grassi come l’olio extravergine d’oliva, in modo da beneficiare delle innumerevoli proprietà. In ultimo, il kale e cavolo riccio, può essere assunto cucinandolo in diversi modi e si rivela essere uno dei vegetali con il più alto contenuto di vitamina K.
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