Steve Jobs ha sempre evitato di far interagire i suoi figli con la tecnologia. In questo modo, li ha protetti da eventuali pericoli.
La tecnologia è parte integrante della vita di tutti i giorni. Con il passare del tempo, c’è stata una vera e propria rivoluzione. Sono bastati pochi anni per renderla protagonista della quotidianità delle persone. È sufficiente entrare in un negozio per rendersi conto dell’elevato numero di accessori disponibili.
Smartphone di ultima generazione, tablet, e-reader, computer e smartwatch sono solo alcuni degli oggetti che è possibile acquistare. Molto spesso, i genitori decidono di regalarli addirittura ai loro bambini. Sorprendentemente, Steve Jobs, nei panni di fondatori della Apple, non ha mai permesso ai suoi figli di farsi travolgere da tali dispositivi.
La sorprendente linea educativa di Steve Jobs: niente iPad o iPhone
I bambini sanno usare i dispositivi elettronici meglio degli adulti. Anche se le piattaforme impongono determinati divieti, sono sempre di più i giovani sotti i 14 anni che si iscrivono a TikTok e a Instagram. C’è chi non riesce a smettere di guardare video, chi sogna di diventare come i propri influencer preferiti e chi non può rinunciare all’ultimo modello di iPhone. Si tratta di una situazione critica, aggravata dalla pandemia da Covid-19 e dalla crescente incapacità di socializzare di persona. In teoria, l’uso della tecnologia non è da condannare. Il problema è quanto viene consegnata nelle mani dei più piccoli perché non hanno ancora gli strumenti cognitivi ed emotivi per gestirla.
Può sembrare strano, però, Steve Jobs ha sempre avuto una linea molto dura su questo aspetto. Il defunto fondatore della Apple ha preferito tenere i suoi figli lontano da tutto questo. Nonostante il suo lavoro gli consentisse di accedere ai più sofisticati strumenti, ha adottato una diversa strategia educativa. Il suo obiettivo era quello di evitare di esporli ai pericoli della rete. In un’intervista risalante a più di 10 anni fa, il diretto interessato aveva affermato che i suoi ragazzi non avevano avuto il permesso di testare l’iPad, neanche al momento del lancio.
Walter Isaacson, che si è occupato della biografia dell’imprenditore, ha rivelato che l’uomo preferiva cenare serenamente con la sua famiglia, parlando di libri e di storia. Non c’era alcuna interferenza esterna durante quei momenti e nessuno di loro si isolava dagli altri per giocare con il cellulare o scrivere messaggi: “I ragazzi non sembravano affatto dipendenti da quei dispositivi“. Sono parole che fanno riflettere, soprattutto se si prende in considerazione il contesto.