Classe 1971, è tra i volti più noti della televisione. I suoi programmi sono seguitissimi dai telespettatori ma il successo arriva da lontano.
L’idea di seguire un corso di sceneggiatura per il cinema e per le fiction le venne in mente subito dopo la laurea in Giurisprudenza che conseguì nel 1997 presso l’Università La Sapienza di Roma. La Rai proprio in quel periodo decise di organizzare le lezioni, solamente poco tempo dopo Matilde D’Errico, originaria di Venosa in provincia di Potenza, pubblicherà la sua opera prima su carta stampata ovvero il saggio Volontari Internazionali.
Il successo arriva in una manciata di anni, gran parte del pubblico ha imparato ad amare i suoi format. Il più riuscito è senza dubbio Amore criminale oltre a Sopravvissute nel quale ha anche vestito i panni della conduttrice. Prima della fama però ha affrontato tante sfide e si è buttata a capofitto in numerose avventure sul piccolo schermo.
L’esperienza in televisione inizia dopo gli anni 2000, quando Matilde D’Errico si cimenta sia nel ruolo di autrice che in regia. L’esperienza maturata in programmi come Campioni – Il Sogno, A sua immagine e Il Mestiere di Vivere la forma facendole acquisire le abilità necessarie per camminare sulle proprie gambe. Dopo aver pubblicato La vita come un film nel 2005, dove raccontava il suo mestiere, ha curato le trasmissioni Pronto Soccorso H24, Un giorno, per sempre e I soliti sospetti.
La prima svolta arriva nel 2007 quando le viene in mente di portare sul piccolo schermo un appuntamento fisso con le storie di femminicidio. Amore criminale è uno dei prodotti più ‘fortunati’, tanto che ancora oggi va in onda su Rai 3. Nello spin-off Sopravvissute la D’Errico ha deciso tra l’altro di interpretare il ruolo della conduttrice, sin dal debutto nel 2018. Il tema è molto simile visto che all’interno del programma intervista donne che in passato sono finite in relazioni tossiche o comunque pericolose.
Negli ultimi tempi, infine, si è occupata soprattutto del mondo della scrittura. Tiene un corso all’interno del progetto Io Scrivo, ha confezionato inoltre un documentario dal titolo omonimo in cui parla del mezzo artistico come strumento utile per uscire dai momenti più bui delle nostre esistenze. Le sarà sicuramente servito come valvola di sfogo quando nel 2016 ha dovuto affrontare un tumore al seno, a causa del quale si è dovuta sottoporre a un intervento di mastectomia bilaterale.
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