Se ami la pizza ma non conosci la sua vera storia, ecco chi l’ha inventata davvero e com’è nata questa prelibatezza amata in tutto il mondo.
Sia che si ordini sempre la classica Margherita che invece ci si lanci ogni volta su un gusto nuovo, provando anche le più moderne gourmet con gli abbinamenti insoliti e inusuali, la pizza è sempre un’ottima scelta. Perfetta per una serata in famiglia o con gli amici o anche per quando non si ha voglia di cucinare, è una prelibatezza tutta italiana della quale dobbiamo andare fieri e che ci invidia tutto il mondo.
Oggi diffusa in tutto il mondo, anche grazie ai pizzaioli italiani che si sono trasferiti all’estero e che hanno portato pressoché ovunque l’arte della sua preparazione, la pizza in realtà è nata proprio qui in Italia. Della sua origine, però, se ne discute sempre e sono soprattutto due le città che si contendono la sua invenzione: Roma e Napoli.
Ecco dov’è nata davvero la pizza
Già i contadini dell’antica Roma avevano imparato a incrociare i diversi tipi di farro, dando quindi vita alla farina. Impastandola con dell’acqua, delle erbe aromatiche e del sale davano vita a una focaccia rotonda che, fatta cuocere sul focolare, diventava una sorta di parente alla lontana della moderna pizza, come la conosciamo oggi. La parola pizza sembra comparire già in un documento del 997 di Gaeta, nel Lazio e ritorna nei documenti della Curia Romana del 1300, dove viene usata per descrivere alcuni prodotti da forno.
Ricompare poi a Napoli nel XVI secolo, quando il saggista Benedetto di Falco scrive che “in Napoletano, la focaccia è detta pizza“: è qui, quindi, che si suggella l’antico legame tra la città partenopea e questa succulenta prelibatezza. A Napoli, infatti, la pizza inizia ad incontrare alcuni degli ingredienti che poi la cambieranno per sempre dalla sua antica parente romana e che la avvicineranno a quella che è oggi: l’olio di oliva in primis e poi il pomodoro, arrivato direttamente dall’America dopo la scoperta di Colombo.
La prima ricetta ufficiale della pizza, così come la conosciamo oggi, la si ritrova in un trattato stampato a Napoli nel 1858. Sebbene a quel tempo il pomodoro fosse ancora facoltativo, si leggono tra gli ingredienti la mozzarella, il basilico e l’olio d’oliva, poi “quello che vi viene in testa“. Insomma: per quanto Roma abbia sicuramente un ruolo centrale nella storia della pizza e soprattutto in quella della parola in sé e per sé, quando si parla di questa specialità non si può non pensare a Napoli.