Roberto D’Aversa è il nuovo allenatore del Lecce ormai da diverse settimane. Il tecnico italo tedesco ha ormai già conquistato tutti con il suo carattere e la sua intelligenza.
Dopo un anno di pausa dall’esperienza più ombre che luci alla Sampdoria il tecnico è tornato ad allenare ed è ripartito dal Salento.
Il Presidente Saverio Sticchi Damiani ha specificato: “Il Lecce ha già dato buoni segnali in amichevole. Ha tenuto bene il campo, ha proposto gioco e ha cercato di non buttare via mai il pallone. Già si vede la mano del mister e i nuovi arrivati che si sono subito inseriti al meglio negli schemi”.
Quello che vuole portare D’Aversa è una rivoluzione per rimanere a lungo su questa panchina come accadde a Parma. Il tecnico d’altronde è uno passionale e fedele, nonostante le origini tedesche all’apparenza lo facciano sembrare freddo. Ha tutto per fare bene e il pubblico già ha iniziato ad apprezzarlo.
Roberto D’Aversa, nato per la panchina
Roberto D’Aversa è nato per la panchina. Il tecnico è nato a Stoccarda il 12 agosto del 1975 da genitori abruzzesi che tornarono in Italia appena lui aveva tre anni. Il primo calcio a un pallone lo diede al Renato Curi per passare al Milan che investì per lui nel settore giovanile ma non gli diede mai la possibilità di giocare in prima squadra. Da allora è iniziato un peregrinare tra varie squadre con tappe più corpose a Monza e Siena, ma spunti anche alla Sampdoria, alla Ternana, al Pescara e ancora molte altre squadre.
Già da giovane aveva il piglio dell’allenatore, tanto che Virtus Lanciano, dove aveva chiuso la carriera da calciatore professionista, gli offre per due anni la sua panchina. Va poi a Parma per quattro anni rendendosi artefice della rinascita del club emiliano. L’ultima esperienza è stata una stagione non facile due anni fa con la Sampdoria.