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Puglia e dintorni

Lecce e il mistero della Chiesa ‘incompiuta’: la leggenda del Diavolo invidioso

Lecce è famosa per la Chiesa non compiuta, legata ad una storia molto antica che ormai è una vera leggenda popolare.

La Chiesa di San Matteo si trova nel cuore storico della città ed è molto famosa tra i turisti ma anche per i residenti, soprattutto per la storia che la caratterizza. Una facciata imponente che si individua immediatamente girando per Lecce.

La leggenda della chiesa di Lecce (ilecce.it)

Caratteristiche barocche, impetuosa e grande, sorta sulla precedente chiesa del 1400 vide la luce solo nel 1700 ad opera del progetto di Giovani Andrea Larducci di Salò. Questa chiesa però fu oggetto di storie molto particolari che sono note ancora oggi.

La Chiesa di Lecce e la colonna del Diavolo

La chiesa di San Matteo si trova in via dei Perroni e, chiunque si trovi in città, dovrebbe ammirarla dal vivo perché è spettacolare. Non solo per il suo valore religioso e architettonico ma anche per la famosa storia del diavolo. Questa chiesa è nota come Santa Maria della Luce in San Matteo perché all’interno c’è un affresco che raffigura la Madonna e che è stato riportato alla luce nel tempo. Guardando all’esterno però, osservando da vicino le due colonne, si nota il principio della leggenda.

Chiesa incompiuta Lecce, la leggenda (ilecce.it)

È facile notare come siano visibilmente differenti e non volutamente. Una è molto ornamentale, particolare e decorata, l’altra invece è liscia e normalissima. Secondo i racconti locali, il re degli inferi, geloso della bravura del suo costruttore gli tolse la vita prima che lo potesse ultimare perché non voleva che la sua opera diventasse perfetta. Una bellezza incredibile in cui, effettivamente, si nota questo elemento che stona con il resto. Il Diavolo, secondo leggenda, consapevole dell’attenzione che la chiesa avrebbe portato scelse di vendicarsi e di catturare così gli infedeli. La colonna oggi quindi è denominata del Diavolo e si nota immediatamente, si trova sulla parte sinistra dell’entrata.

Dopo la morte del costruttore, un suo discepolo iniziò il lavoro ma alla fine si suicidò e quindi l’opera è sempre rimasta incompiuta e la colonna non è stata adornata perché nessun altro ha voluto lavorarci. Viene chiamata “infame” proprio per le vicende spiacevoli che ad essa sono legate. In realtà in questa zona della città ci sono molte storie e misteri particolari, come l’angelo scolpito sul portone che ricorda un miracolo.

Nel 1219 San Francesco stava passando in questa zona, bussò ad un palazzo nobiliare per Alessandro Pirrone, vide un fanciullo con del pane e quindi si gridò al miracolo e fu realizzato quell’angelo proprio nel punto esatto della visione.

Valentina Giungati

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