La cattedrale di San Sabino a Bari, ha celato per anni un segreto astronomico, che è tornato alla luce nel 2005.
Viene spesso offuscata dalla basilicata dedicata a San Nicola ma la cattedrale di Bari, la Chiesa di San Sabino, racchiude tradizione, cultura e un fascino inconfondibile. Oltre a conservare il tipico stile pugliese composto da vari affreschi, due lesene che in tre parti riproducono la sezione delle navate con il timpano in mezzo; il campanile costruito in pietra bianca e alto ben 68,90 metri e i due leoni suggestivi posti ai lati della scalinata che sale verso il presbiterio, per anni ha nascosto un affascinante segreto.
Anche quest’estate, il 21 giugno alle 17.10, come ogni anno, il Sole ha raggiunto il punto più alto della sua traiettoria in cielo. Questo evento è molto importante per i cittadini baresi, che dopo diversi anni hanno potuto scoprire le loro origini lontane. Sempre ogni anno, centinaia di fedeli e curiosi si recano nella cattedrale di San Sabino per assistere ad uno degli eventi più attesi.
Il pavimento della cattedrale di Bari si illumina: il video del mistero astronomico
Per secoli non si è stati a conoscenza di un’incredibile tradizione barese legata ad un evento astronomico. Questo finché, nel 2005, si decise di lasciare scoperto il rosone di marmo presente sul pavimento. A giugno di quell’anno, durante il solstizio d’estate, ci si accorse che la luce che entrava da quella facciata principale illuminava perfettamente il rosone per terra. Ad oggi, come nel passato, nel momento in cui i petali della cattedrale di San Sabino splendono, i cittadini sanno che è iniziata l’estate astronomica. Ogni anno, migliaia di fedeli e turisti si recano nella cattedrale per ammirare con i propri occhi la bellezza di questo evento.
Il solstizio è un evento astronomico che si verifica due volte all’anno (con l’arrivo dell’estate e dell’inverno), quando l’inclinazione dell’asse di rotazione della Terra raggiunge il punto in cui un emisfero è inclinato il più possibile verso o lontano dal sole. Il 21 giugno, ossia durante il solstizio d’estate, l’emisfero inclinato verso il sole sperimenta il giorno più lungo dell’anno.
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La costruzione della cattedrale iniziò nel 1034 e fu consacrata nel 1103. L’opera di imbarocchimento della Cattedrale ci fu a partire dalla metà del 1700 per volere dell’arcivescovo Nunzio Gaeta Juniore ad opera dell’architetto napoletano Domenico Antonio Vaccaro. Questa modifica portò alla sostituzione del rosone con una finestra di gusto barocco, lasciando solamente l’arcata superiore. Non si conoscono le ragioni certe per cui il rosone fu coperto dal nulla. Nel 2005, dopo circa 4 secoli nel dimenticatoio, il sacrista Michele Cassano, ha riscoperto e riportato alla vita questa meraviglia.