I controlli dell’Agenzia delle Entrate sono capillari in queste settimane, con l’obiettivo di trovare difformità entro fine anno.
Molti cittadini stanno ricevendo comunicazioni apposite e segnalazioni per errori e problemi che sono subentrati relativamente a quanto dichiarato.
Secondo le stime l’obiettivo finale è di incassare 10.5 miliardi di euro entro la fine del 2023, cifra destinata ad aumentare anche nei prossimi anni grazie alla lotta all’evasione fiscale. Anche la Riscossione però ha come obiettivo quello di rientrare dei costi e quanto previsto è addirittura maggiore di quello che è l’obiettivo posto dall’Agenzia delle Entrate.
L’arrivo del 2024 segnerà uno dei punti di svolta più importanti, l’obiettivo finale è quello di ridurre il gap dell’evasione del 15% rispetto al 2019. Sicuramente un dato importante se si pensa che, proprio qualche anno fa, era di quasi 80 miliardi di euro. Ovviamente questo obiettivo è anche molto ambizioso, si tratta di rientrare di almeno 3 miliardi, che non sono pochi. Su richiesta del Governo italiano quindi la Commissione Ue potrebbe scegliere di ridimensionare questa cifra dal 10 al 7%.
Ciò si traduce all’atto pratico in una ricerca capillare non solo di tutti coloro che hanno posizioni da saldare ma anche documenti, atti e ovviamente ogni cosa che possa comprovare il tutto e facilitare in questo schema.
L’attività di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate viene effettuata sempre ma, vista la mole di lavoro, è fatta a campione. Questa serve proprio per bloccare tutti i fenomeni di mancato adempimento di quanto dovuto soprattutto in relazione alle tasse. L’Ente in questo senso adotta diversi strumenti per potervi arrivare, dalle dichiarazioni fiscali alle attività istruttorie esterne che servono per andare a effettuare delle verifiche specifiche, indagini finanziarie. Vengono utilizzati tutti gli strumenti in potere per poter procedere in questo senso.
Laddove emergano delle difformità quindi l’Agenzia delle Entrate provvede a contattare il cittadino con una raccomandata. Questi deve poi rispondere laddove venga richiesto, pagando, oppure in alternativa presentando la documentazione che possa confermare che sia tutto in regola. Questo non vale solo per coloro che risiedono sul territorio ma anche per quanti invece si sono trasferiti all’estero.
Adempiere alla richiesta è fondamentale per evitare la pendenza e soprattutto che il debito si tramuti poi in altro nel passare del tempo. I moduli per i pagamenti vengono inviati già all’interno delle raccomandate al fine di procedere velocemente al saldo. Tutti i cittadini possono richiedere di dilazionare l’importo e, saldata la prima rata, non risultano più creditori nei confronti dello Stato.
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