I Tears For Fears, il leggendario duo famosissimo negli anni ’80 torna con un nuovo album dopo ben 17 anni di silenzio.
Dopo 17 lunghi anni di silenzio, i Tears For Fears sono tornati con un nuovo album. L’ultimo disco infatti era del 2004, “Everybody Loves A Happy Ending”. Il nuovo disco si chiama “The tipping point”. Le canzoni fanno riferimento ai momenti critici che i due e il mondo intero hanno fronteggiato negli gli ultimi diciassette anni.
I motivi del lungo silenzio sono stati spiegati da Roland Orzabal. Infatti egli spiega che prima che le cose girassero per il verso giusto con questo album, tutto era iniziato nel modo peggiore. Spiegazione confermata anche da Curt Smith. Nonostante I tanti successi e i 30 milioni di album venduti, la band ha iniziato a lavorare sul nuovo progetto rivolgendosi ad alcuni fra gli autori dei successi del momento. Purtroppo questo tentativo è fallito per cui la band si è rivolta ad un altro management. Infatti Orzabal spiega che dopo tanti anni hanno avuto la sensazione che ci fosse qualcuno con loro in grado di capire cosa cercassero di realizzare, qualcuno dalla loro parte.
Il nuovo album
Insieme con Orzabal & Smith nell’album figurano il collaboratore di vecchia data Charlton Pettus e i compositori e produttori Sacha Skarbek e Florian Reutter. Smith precisa che conoscendosi da così tanto tempo è come se tra loro ci fosse un legame come quello tra due fratelli, un tipo di legame che non si può mai rompere. Magari può essere accantonato, per periodi più o meno lunghi ci si può separare. Smith aggiunge: “Poi però alla fine è come se ci cercassimo l’un l’altro.”
Come abbiamo detto, il titolo del singolo è “The Tipping Point”, scritto da Orzabal e dal chitarrista, compositore e produttore Charlton Pettus e coprodotto dall’intera band, da Sacha Skarbek e da Florian Reutter. La traccia è ispirata a un momento critico nella vita privata di Orzabal. Ritrae la sofferenza che nasce dal vedere una persona amata perdere una lunga battaglia contro la malattia. Il video della canzone, diretto dal celebre Matt Mahurin, già collaboratore di Joni Mitchell, degli U2 e dei Metallica, cattura e restituisce un poetico e delicato ritratto di uno squilibrio interiore.
Insomma anche se sono passati ben 17 anni il loro è stato un grandissimo ritorno!