Sin da piccoli eravamo affascinati dalle storie di fantasmi, ma perché ci fanno paura? Scopriamolo insieme.
I fantasmi esistono? Questa è una delle domande che almeno una volta nella vita ci siamo posti. Sin da piccoli siamo abituati a sentire storie immaginarie che ci mettono paura e spesso quando siamo soli in casa e sentiamo un rumore, subito ci spaventiamo. Forse non tutti sanno che i primi contatti con l’aldilà avvengono proprio nelle sacre scritture dove c’è il primo episodio di necromanzia. Il re Saul infatti fa evocare da una maga il fantasma del re Samuele, per chiedergli consiglio e previsioni sul futuro.
Ma cosa sono i fantasmi? Chiamati anche spiriti, spettri, apparizioni e ombre, essi sono degli esseri incorporei che, mettono tanta paura. Si pensa che i fantasmi altro non siano che spiriti dei defunti che tornano nel mondo dei vivi. Non sempre li vediamo ma spesso ‘sentiamo’ la loro presenza. Nell’ottocento poi ci fu un vero e proprio boom per chi credeva nei fantasmi e nell’anima in pena che non riusciva a lasciare il nostro mondo. Nacque quindi la dottrina filosofica dello spiritismo che si diffuse soprattutto in Inghilterra e negli Stati Uniti.
Perché le storie di fantasmi fanno paura
Ancora oggi sono tantissime le storie che vedono protagonisti i fantasmi e spesso esse diventano famose grazie a libri e film. Tra le varie leggende c’è quella del vascello fantasma che ha ispirato anche Il musicista tedesco Richard Wagner che ne scrisse un’opera. Per non parlare di uno dei capolavori delle Ghost Stories, il film The Shining (del 1980) di Stanley Kubrik. Ma perché i fantasma ci fanno così paura?
La nostra angoscia e timore deriva dal fatto che non vi è più una netta distinzione tra i due mondi: quello dei vivi e quello dei morti. L’oltrepassare i confini e la difficoltà di accettare il distacco dell’anima al corpo rendono queste storie ancora più avvincenti. Nei fantasmi, gli esseri umani riconoscono un senso distorto di familiarità.
Non perché sono nostri parenti ma perché hanno i nostri stessi sentimenti, passioni e gelosie e possono diventare aggressivi se non ascoltati. Questo sentimento veniva descritto da Sigmund Freud nel 1919 ed era chiamato “unheimlich”: in pratica ciò che più ci spaventa e che troviamo bizzarro al tempo stesso ci è familiare. Questo comporta un senso di paura verso l’ignoto che ci porta a tremare ogni volta che sentiamo una storia sui fantasmi.