Il mondo immobiliare sta procedendo a suon di stangate: mazzate su affitti e su compravendite. L’allarme arriva dagli esperti.
Se acquistare casa è diventato quasi impossibile anche trovarne una in affitto è sempre più difficile. Il mercato immobiliare rischia il collasso.
Le case in vendita abbondano: quasi nessuno può permettersi di acquistarle. In primo luogo perché i prezzi sono saliti alle Stelle e in città come Milano o Roma con uno stipendio medio non si acquista più di un bilocale in periferia. In secondo luogo perché le banche sono sempre meno inclini a concedere finanziamenti. È stato stimato che chi ha ottenuto un mutuo nel 2022, a parità di garanzie e di stipendio, non lo otterrebbe oggi.
Per quanto riguarda gli affitti il problema è l’esatto opposto: la domanda è altissima, l’offerta bassissima. I proprietari sono sempre più scettici ad affittare i propri immobili per lunghi periodi in quanto, in caso di inquilini morosi, non è affatto semplice sfrattarli. Il risultato è che il mercato immobiliare è fermo e, di questo passo, rischia il collasso.
Case: mercato immobiliare in crisi
Sempre meno persone riescono a comprare casa e sempre meno proprietari sono inclini ad affittare i propri immobili per lunghi periodi. In tutto questo il mercato immobiliare rischia grosso.
Chi cerca una casa in affitto per lunghi periodi ad un prezzo accessibile, rischia di scontrarsi contro un muro. Sono pochissimi i proprietari che, attualmente, affittano i loro immobili con i classici contratti 4+4. Gli affitti brevi sono molto più vantaggiosi. Sulla questione è intervenuto il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, per regolamentate proprio il settore degli affitti brevi. A tal proposito è aumentata al 26% l’aliquota Irpef per gli affitti brevi.
Ma i problemi del mercato immobiliare – sottolineano i membri di ASPPI, Associazione Piccoli Proprietari Immobiliari- sono anche altri a partire dalle ristrutturazioni degli immobili che ci chiede l’Europa per trasformare le nostre abitazioni in case Green. Il Governo Meloni ha tagliato in modo pesante sui bonus edilizi. Il Superbonus 110% è stato portato al 90% e, nel 2024, scenderà ulteriormente al 70%. Inoltre è stata abolita la possibilità dello sconto in fattura o della cessione dei crediti. Niente bonus case Green per il 2024 e niente bonus idrico e su altre agevolazioni verrà abbassato il tetto limite di spesa detraibile.
La situazione sembra destinata ad aggravarsi ulteriormente in quanto, se passerà la normativa europea e non ci saranno inversioni di rotta, dal 2030 gli immobili di classe energetica inferiore alla D non potranno più essere affittati né venduti. Considerando che in Italia il 33% circa degli edifici è di classe G e altrettanti sono di classe energetica F, la tragedia è preannunciata. I lavori di ristrutturazione costeranno almeno 60.000 euro per unità abitativa: se ogni proprietario dovrà farsene carico, si vedrà costretto ad aumentare gli affitti, con ripercussioni negative soprattutto sulle famiglie meno abbienti.