Se sei una mamma e sei anche una lavoratrice, con la Legge di Bilancio 2024 per te ci sono importanti novità fiscali: eccole tutte.
In una società come quella odierna, conciliare il ruolo di mamma con quello di lavoratrice non è di certo facile. Per quanto si facciano passi avanti, è innegabile che molto spesso ancora oggi le donne siano costrette a scegliere tra la famiglia e la carriera, soprattutto in contesti carenti di asili nidi o non particolarmente di supporto. Con la nuova Legge di Bilancio, però, ci sono delle novità: per le mamme lavoratrici si prevedono importanti sgravi fiscali.
Il problema della bassa natalità è uno dei principali, in Italia ma non solo. Le coppie giovani faticano a costruire il proprio futuro: le entrate economiche sono quelle che sono e, dall’altro lato, le uscite sono ingenti tra mutuo, bollette, spese quotidiane e costanti rincari. In una situazione di questo tipo, allargare la famiglia a dei figli è spesso visto come rischioso: per cercare di sostenere uomini e donne in questo momento, però, la Legge di Bilancio sembra introdurre importanti sgravi per tutte le mamme lavoratrici.
Sei una mamma lavoratrice? Ecco cosa ti spetta
Per tutte le lavoratrici madri, escluse quelle che svolgono un lavoro domestico, si prevede uno sgravio del 100% fino a un massimo di 3000 euro all’anno, senza alcun limite di reddito. Si tratta di uno sconto sui contributi che ha una validità di tre anni e varia in base al numero di figli. Le mamme di due potranno farlo valere fino al compimento del 10° anno di vita del secondogenito; le mamme di tre, invece, l’avranno fino al compimento dei 18 anni del più piccolo.
Con questa importante manovra, il governo cerca di sostenere non solo la natalità, ma anche il ritorno al lavoro da parte delle donne dopo la gravidanza. Molte, infatti, si trovano costrette a rimanere a casa per la gestione dei figli e perché, andando a lavorare, si troverebbero nella situazione di dover pagare un asilo nido, quindi di dover sborsare mensilmente cifre di certo non indifferenti.
Se da un lato quindi le mamme lavoratrici vivranno un importante sgravio fiscale, dall’altro sembra che non verrà confermata l’Iva al 5% sui prodotti per l’infanzia e al 10% sul latte in polvere: sebbene si tratti ancora di una bozza, sembra che tali percentuali verranno raddoppiate con la nuova Legge di Bilancio.