Nell’ultima manovra di governo, è stata implementata una rete di sicurezza economica per le partite Iva e i professionisti.
A partire dal 1° gennaio 2024, anche i piccoli imprenditori e professionisti avranno una specie di “rete di sicurezza” per affrontare le sfide finanziarie nel loro lavoro. L’amministrazione guidata dalla Meloni ha adottato una misura che darà continuità all’Indennità di Discontinuità Reddituale (Iscro), precedentemente sperimentata durante la pandemia di Covid durante i tempi dei famosi ristori.
Questo supporto è pensato per essere una sorta di “cassa integrazione” per i lavoratori autonomi, sebbene in una versione iniziale ridotta. L’importo può arrivare fino a 800 euro al mese, per un massimo di sei mesi, ma varierà in base al reddito dichiarato nei tre anni precedenti.
L’Iscro in dettaglio
La legge di Bilancio, nell’articolo 31, comma 3, valuta chi può beneficiare di questo aiuto, con requisiti ben definiti:
- Non si deve essere titolari di pensione diretta e non essere coperti da altre forme di previdenza obbligatoria.
- Non bisogna già ricevere l’Assegno di Inclusione previsto dal decreto-legge del 4 maggio 2023, n. 48, convertito in legge il 3 luglio 2023, n. 85.
- Il reddito derivante dal lavoro autonomo nell’anno prima della richiesta deve essere inferiore al 70% della media dei redditi da lavoro autonomo degli ultimi due anni.
- Il reddito dichiarato nell’anno precedente non deve superare i 12.000 euro, con un adeguamento annuale in base all’indice ISTAT dell’acquisto.
- È obbligatorio essere in regola con i contributi previdenziali.
- Deve essere in possesso di una partita IVA attiva da almeno tre anni per l’attività registrata presso la gestione previdenziale.
I punti salienti sono il tetto massimo di reddito, fissato a 12.000 euro, e il confronto con gli anni precedenti. Ogni anno, i richiedenti devono presentare la loro domanda all’INPS entro il 31 ottobre. Successivamente, l’INPS trasmette la richiesta all’Agenzia delle Entrate, responsabile della verifica della conformità. Nei successivi punti sei e sette, sono spiegati l’importo e la durata dell’indennità:
- L’indennità rappresenta il 25% della media semestrale dei redditi da lavoro autonomo dichiarati nei due anni precedenti all’anno prima della domanda. Questo aiuto inizia a decorrere dal giorno successivo alla presentazione della domanda ed è erogato per sei mensilità, senza che ciò influisca sui contributi previdenziali.
- Il sostegno finanziario menzionato nel punto precedente avrà una gamma di importi, con un limite massimo di 800 euro al mese e un minimo garantito di 250 euro al mese.