È importante monitorare tutti i bonus erogati per i figli, uno dei quali può raggiungere i 600 euro mensili. Conosciamo questa specifica agevolazione.
Non solo l’Assegno Unico. Coloro che hanno figli possono, in diversi casi, usufruire di ulteriori agevolazioni pensate per sostenere le famiglie aiutandole nel percorso di crescita dei bambini ma anche nell’acquisto dei beni di prima necessità, come i pannolini o eventualmente il latte materno. Ma anche per pagare parzialmente o integralmente le rate del nido e dell’asilo quando diventeranno più grandi.
Per tale motivo è bene monitorare la situazione da questo punto di vista, facendo riferimento non soltanto ai contributi erogati dallo Stato ma anche a quelli stanziati dalle singole Regioni. Uno dei quali potrebbe raggiungere i 600 euro mensili. Scopriamo di cosa si tratta, quali sono i requisiti per ottenerlo, e quando potrebbe ridursi a 400 euro.
Come anticipavamo le agevolazioni possono essere anche di carattere locale e quella che presentiamo è effettivamente erogata da una singola Regione e va a beneficio dei residenti nei comuni con popolazione inferiore a 3000 abitanti. Chiaramente l’obiettivo primario è incentivare le famiglie alla natalità, fornendo loro un sostegno concreto per i figli piccoli. Sono stati stanziati complessivamente 1.537.068,80 euro ed occorre sottolineare che il bonus, autorizzato dalla Direzione generale delle politiche sociali, è destinato anche a coloro che trasferiscono la loro residenza nei piccoli comuni.
La deliberà della giunta regionale della Sardegna è arrivata il 1° giugno: con essa sono state approvate le linee guida aggiornate al fine di concedere, nel corso dell’anno ma anche dei successivi, i contributi nonché specifici criteri e modalità di accesso. Prevedendo lo stanziamento di un assegno di natalità del valore di 600 euro al mese, destinato al primo figlio nato tra gennaio 2022 e dicembre 2023.
Ma il bonus riguarda anche i figli successivi al primo anche se in questo caso il suo importo scende a 400 euro al mese. La notizia positiva però è che l’erogazione è prevista indipendentemente dal valore Isee di appartenenza; l’importo definitivo sarà però proporzionato, nel caso di trasferimento di residenza, ai mesi trascorsi nei comuni oggetto dell’agevolazione. Tra i requisiti richiesti vi è infatti la residenza di almeno un genitore, nel medesimo comune del figlio, non necessariamente concepito ma anche adottato oppure in affido pre-adottivo. Ulteriori finanziamenti dovrebbero poi essere proposti anche nel corso del 2024. Per presentare la domanda è sufficiente rivolgersi al comune di residenza.
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