La protezione del cellulare tramite impronta digitale potrebbe essere meno sicura di quanto affermato in precedenza. Ecco perché.
I cellulari, al giorno d’oggi, hanno tanti sistemi di sicurezza. L’obiettivo è quello di impedire a persone indesiderate di accedere ai propri dati. Si può utilizzare un pin, un sistema di riconoscimenti facciale o anche il permesso tramite impronta digitale. Quest’ultima tecnica è una tra le più utilizzate. Nell’immaginario comunque, infatti, non ci sono due persone con lo stesso ‘disegno’ della falange.
In realtà, però, stando ai recenti studi, pare che ci sia una sensibilità inferiore. Un gruppo di scienziati ha messo in evidenza tale teoria. Si tratta di una scoperta importante, che potrebbe avere un certo peso sulla tecnologia moderna.
Ci sono dei cellulari che si possono attivare solo dopo aver poggiato il dito sullo schermo. Il sistema di base legge l’impronta digitale e consente di sbloccare il dispositivo. Si tratta di una misura di sicurezza che sta prendendo sempre più piede. Le persone ritengono che, così facendo, nessun estraneo possa accedere ai loro dati. Sulla carta, in effetti, si tratta di un’ottima tecnica. Purtroppo, però, stando agli ultimi dati raccolti, sembra che ci siano degli elementi da non trascurare. Un gruppo di ricercatori della Columbia University ha deciso di portare avanti un esperimento sull’argomento.
Hanno selezionato 60.000 impronte digitali con lo scopo di trovare quelle appartenenti allo stesso individuo. L’intelligenza artificiale ha dimostrato di non essere completamente accurata. Di conseguenza, il livello di affidabilità non è poi così certo. Si parla di una percentuale compresa tra il 75 e il 90%. Il livello di analisi sembra diverso rispetto a quello dei mezzi tradizionali. Probabilmente, vengono presi in considerazioni altri fattori.
Hod Lipson, nei panni di esperto di robotica, ha provato a fornire alcune spiegazioni: “È chiaro che non si utilizzano i marcatori tradizionali che la medicina legale utilizza da decenni. Sembra che utilizzi qualcosa come la curvatura e l’angolo dei vortici al centro“. Inoltre, anche l’idea dell’unicità delle impronte digitali non è più così certa. Graham Williams è un grande sostenitore di questa tesi: “In realtà non sappiamo se le impronte digitali siano uniche“.
Tali scoperte rendono meno sicuri i sistemi di sicurezza basati sulle falangi. Questo non vuol dire che non debbano più essere utilizzati, ma solo che potrebbero non essere poi così infallibili. Ciò vale anche per i pin e i sistemi basati sul tracciamento.
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