Finalmente arriva la riduzione degli affitti: basta compilare un semplice modulo per farsi abbassare il canone.
Una bellissima notizia per milioni di famiglie: scatta la riduzione degli affitti. In questo articolo vi spieghiamo a chi spetta e cosa è necessario fare.
In tempi di carovita come quelli che stiamo vivendo da quasi due anni, arriva finalmente una boccata di ossigeno: scatta la riduzione degli affitti. Ad essere aumentati in misura allarmante, infatti, non sono stati solo i mutui ma anche i canoni degli immobili in affitto. Se le rate di un mutuo a tasso variabile, da gennaio 2022 ad oggi, sono quasi raddoppiate, gli affitti hanno seguito più o meno lo stesso andamento.
Ad oggi arrivare alla fine del mese con uno stipendio medio- che in Italia difficilmente supera i 1500 euro lordi al mese – è sempre più difficile. In molte città per un monolocale si pagano 700-800 euro al mese. Gli studenti fuori sede possono arrivare a pagare anche 600 euro al mese per un posto letto in una stanza in condivisione. Va da sé che la situazione è gravissima. La riduzione degli affitti fa tirare un sospiro di sollievo a milioni di famiglie.
Riduzione degli affitti: ecco come funziona
In base ad un recente sentenza della Corte di Cassazione, basta un semplice modulo per la riduzione del canone di affitto tanto per i locali ad uso abitativo quanto per i locali ad uso commerciale. Vediamo insieme come funziona.
Di questi tempi è abbastanza comune non riuscire più a pagare con regolarità l’affitto dell’immobile in cui si vive o in cui si esercita la propria professione. Tante persone, purtroppo, hanno perso il lavoro durante la pandemia di Covid e non riescono a trovarne un altro. Altri si trovano in cassa integrazione. Molti liberi professionisti lavorano molto meno di prima. Di conseguenza anche pagare l’affitto ogni mese può diventare un problema.
D’altro canto anche il proprietario dell’immobile che non riceve ogni mese ciò che gli spetta, si trova in difficoltà. Talvolta quei soldi servono per coprire la rata del mutuo; altre volte rappresentano l’unica fonte di reddito. Che fare in questi casi? Piuttosto che perdere mesi e mesi di affitto, è meglio concordare con l’inquilino una riduzione del canone. Ciò che molti non sanno è che per stipulare un contratto di riduzione dell’affitto, non serve una nuova registrazione presso l’Agenzia delle entrate.
È sufficiente compilare un modulo che si può trovare online ( un modello base si può trovare su https://www.fiscomania.com) in cui inserire i dati del proprietario e dell’inquilino. Lo ha stabilito lo scorso febbraio la Corte di Cassazione: la registrazione presso l’Agenzia delle entrate non è più necessaria. Certo è pur sempre consigliata in quanto è una forma di tutela maggiore rispetto ad un semplice accordo privato ma non è obbligatoria. In questo modo si evita anche il pagamento delle marche da bollo.